SEBASTIAN GIOVANNUCCI - Il Ballo Della Sala (Danze Di Società Abruzzesi All'Organetto)

Digipack 3 ante, carta artistica speciale - Libretto di 16 pagine F.to 12x13,5 - Data di Uscita: 11/11/2022 - Musica Popolare - Abruzzo - CD
TRACKLIST
1. Il Ballo Della Sala 1:37
2. Quadriglia A Gregorio / Quadriglia Del Tavo 5:58
3. Danzo Alla Frentana 2:28
4. Mazurca Fiorata 3:02
5. 'Ntriccicapiedi 2:56
6. Passetto a Oliviero 2:46
7. Mazurca Scambiata 1:48
8. Sirpitille 3:00
9. Valzer 1990 2:15
IL REPERTORIO è frutto di un lavoro di ascolto e analisi di documenti sonori, scelti secondo la provenienza geografica, con un focus sui balli ottocenteschi di società (contraddanze contadine). Nel corso dell’analisi, sono state individuate le caratteristiche ritmico-melodiche dello strumento organetto, con lo scopo di ricreare l’atmosfera di una serata a ballo in contesti intimi e familiari.
Nella seconda metà dell’Ottocento, in Italia, le forme di ballo colto migrano verso il repertorio popolare, adattandosi allo stile e all’etica del ballo tradizionale. Questi balli vengono rimodulati in maniera semplice e adattati alle possibilità tecniche e musicali. Riscontrano presto il favore generale, poiché generano occasioni di socializzazione e propongono schemi meno rigidi e più divertenti del ballo tradizionale atavico. Con l’avvento dell’organetto a due e otto bassi nelle campagne abruzzesi, nei primi decenni del Novecento, il mondo contadino genera con creatività un repertorio “rubato” alla musica da ballo di cultura egemone (scottish, mazurka, polka, walzer) che determina la fine quasi definitiva del ballo a coppia aperta, introducendo figure circolari derivanti dai balli atavici (es. spirali). Buona parte di queste figure diventano presto il cuore pulsante di un grande contenitore coreutico, che prenderà il nome di quadriglia. L’Abruzzo del dopoguerra suona e balla questo repertorio nelle case, nelle stalle, durante le feste di contrada o di paese, nelle aie o nel pieno di uno sposalizio, rispondendo spontaneamente alla necessità di ricomporre i legami sociali martoriati dal secondo conflitto mondiale. Giungendo ai tempi moderni è bene distanziarsi dal ballo folkloristico, pensato per rivolgersi esclusivamente al pubblico e non ai ballerini stessi: un processo che ha deformato totalmente il ballo. Il cerchio, infatti, viene compresso in movimenti lineari, dx- sx, avanti-dietro. Si perde il rapporto con il suonatore e con il gruppo di ballo, per favorire l’aspetto frontale e edonistico. Questa riproposizione del ballo tradizionale modifica il ballo nella sua essenza, eliminando il senso sociale e identitario che gli conferiva una funzione di collante per la comunità.
Track By Track
Il Ballo Della Sala
Si tratta di un ballo-gioco che ha la funzione di invitare i ballerini da introdurre in un ballo successivo (ad esempio, la quadriglia). Si inizia chiamando una donna, poi viene chiamato un ballerino maschio così da formare la prima coppia, e così via. Il capo ballo chiama: «Questo è il ballo della sala, io non so se ballo bene, se [nomina la prima ballerina] qui non viene questo ballo non si può far».Si tratta di un ballo a struttura chiusa prettamente casalingo, in genere ballato a tempo di “passetto”(4/4).
Quadriglia A Gregorio / Quadriglia Del Tavo
Ampio contenitore di tutte le figure scottish, adattate a una forma di ballo più vicina alla tradizione abruzzese attraverso l’inserimento di figure a struttura circolare (es. la ciammaichella) che differiscono da quelle delle contraddanza colta (coppie disposte di fronte). L’abilità del capo ballo, che dà i comandi in francese maccheronico (es. “grand rond” = lu garrò), si riconosce dal numero di figure che riesce ad inserire con fluidità, combinandole tra loro. Si tratta di un ballo multiforme, che ammette molti scambi di coppia. In Quadriglia a Gregorio ci troviamo di fronte ad una forma tritematica (A32, B16, A16, C24) nella quale il musicista in modo estemporaneo, e stimolato dalle combinazioni spontanee del ballo, propone variazioni melodiche e armoniche quasi sempre basate su modulazione di IV°maggiore oppure di VI°min (relativa minore). Qui le acciaccature enfatizzano il metro (6/8) sul battere del primo movimento, mentre in Quadriglia del Tavo (A16,B16) è il trillo di mandolino riprodotto dall’organetto a caratterizzare la melodia. Non è raro che il ballo si prolunghi arrivando fino a trenta figure. Tipicamente è utilizzato come ballo di piazza, o in occasione di matrimoni ed eventi familiari di festa, o anche all’interno di riti legati al ciclo agrario (“Palo intrecciato”).
Danzo Alla Frentana
Tipico scottish a struttura semi-aperta a quattro coppie. Conserva in parte elementi di contraddanza colta, in cui le coppie si oppongono l’una all’altra scambiandosi di posto tramite incrocio (A’=Intro 16 misure). Immediatamente dopo vengono inseriti due moduli circolari a passo di chassè (A 8 misure), seguite da giri di polca (B 8 misure). Il ballo è arricchito dallo scambio di coppia che avviene per traslazione del ballerino maschio. Durante la seconda ripetizione di AB avviene lo scambio dei maschi, mentre alla fine della terza ripetizione la struttura si conclude. Dopodiché le coppie possono ricominciare il ballo, ma a coppie invertite. L’accompagnamento eseguito dai bassi dell’organetto non è sempre a polca tradizionale. Infatti, in tutte le sezioni A il basso grave lo troviamo solo nel primo movimento (primo quarto) di ogni battuta (4/4) e non sul primo e terzo movimento. Tale caratteristica, ripresa dall’audio di riferimento, crea nella sua semplicità una simbiosi perfetta tra la ritmica dei bassi, la melodia (impastata di dissonanze) e i passi dei ballerini. Un riferimento ritmico ben preciso al fine di dare stabilità e dinamica al ballo. Veniva eseguito in ambiente familiare o feste private.
Mazurca Fiorata
Ballo a struttura semi-aperta che si sviluppa in forma circolare concentrica, fino a comporre un grande cerchio in cui i maschi girano in senso orario e le femmine in senso antiorario. È composto da due sotto-moduli, all’interno di un’unica sezione (A16), costituita da quattro chassè in épaulement a struttura aperta (a misure 1- 4) e due mezzi giri a struttura chiusa, seguiti da una rotazione della femmina sul posto, a seguito della quale ballerà con il maschio successivo (b misure 5 - 8). La forma musicale è monotematica con possibili variazioni melodiche dell’organetto (A16=A’16). La melodia cambia a piacere del musicista, che a sua volta può enfatizzare quando lo ritiene opportuno i quattro chassè (a4), marcati dai ballerini che battono con decisione i piedi. È in questo preciso momento che la melodia della mano destra è caratterizzata da un bicordo all’interno della scala diatonica di riferimento.
'Ntriccicapiedi
Altro scottish a struttura semi-aperta. All’interno della sezione A(8) i ballerini procedono a coppia aperta con il tipico chassè sulle acciaccature della melodia (misure 1-4), mentre le successive quattro misure (5-8) presentano un passo di polca intrecciato a struttura chiusa, che può essere eseguito dalla coppia simmetricamente (a specchio) o asimmetricamente (in opposizione). Come ornamento al ballo, il maschio ha possibilità di inginocchiarsi sulla gamba destra durante le ultime due battute (A misure 7,8). La sezione B è costituita da giri di polca ad libitum, a coppia allacciata o affiancata (ovvero, eseguendo un giro polare); in caso di coppia allacciata, alla fine dell’ottavo tempo (B8) si ricompone la struttura aperta, per poi ripartire. La melodia lirica balcaneggiante dell’organetto fin da subito detta l’andamento del ballo e, quando modula sulla B, l’armonia maggiore e il trillo da mandolino abbracciano idealmente la coppia a struttura chiusa. Il musicista ha la possibilità di proporre un“aumentando” (aumenté) ai ballerini, cambiando la velocità del brano a suo piacere. Si tratta di un ballo legato a nuclei familiari di contrada, che richiede una conoscenza intima tra i ballerini.
Passetto a Oliviero
Ballo di metro pari (4/4) a struttura chiusa caratterizzato da tre sezioni/moduli (A8 B8 C8 A’8 B’8), praticato fino alla fine degli anni ’90: Nella sezione A (passetto) gli 8 tempi sono caratterizzati da un andamento a promenade, mezzo passo avanti e mezzo passo indietro, con il peso sulla gamba di appoggio. Seguono 8 tempi di B(giro) con numero di giri ad libitum, senza incrociare i piedi. Nel modulo C8 (polca) troviamo passi di “polca laterale”: un passo a sinistra sul terzo movimento viene ripetuto una volta a destra e una a sinistra, con finale marcato dai due piedi in successione sul primo e secondo movimento, chiudendo ritmicamente in levare (misura 4). La sezione è ritornellata e procede allo stesso modo fino alla battuta 8, che risulta essere di diverso metro (2/4). Con un gioco eterometrico la suonata riprende su A’8 B’8 con una nuova melodia, per poi concludere la struttura e ripartire da capo. Il maschio inizia sempre con il piede sinistro. Sia lui che la donna hanno la libertà di inserire abbellimenti, ad esempio lo “spuntapiede”, che può essere eseguito in rotazione. Nella riproposizione musicale è stata introdotta a gusto del musicista una modulazione a battuta 16 (B8), con lo scopo di enfatizzare il passaggio a C(polca) e dare chiarezza strutturale al ballo e a chi balla. Quindi la sezione AB risulta essere in tonalità di Do Maj, mentre C A’ B’ in tonalità di Sol Maj. Nel Passetto non abbiamo cambio di ballerini (come può avvenire anche in ‘Ntriccicapiedi), ciò indica una dimensione ancora più intima rispetto al resto dei balli. Ballo di intrattenimento e da sala.
Mazurca Scambiata
Il disegno di partenza della mazurca scambiata (monotematica A8), detta “doppia” o “intrecciata”, è un cerchio in cui i ballerini sono rivolti verso il centro; da questa posizione, con andamento elegante, si esegue un tempo di mazurca in avanti e un tempo indietro, accompagnato dal battito delle mani sul secondo, terzo movimento (misura 1) e primo movimento (misura 2). Nelle misure 3 e 4 i ballerini si portano in posizione chiusa (allacciati tra di loro) eseguendo 3/4 di giro e portando la femmina all’interno del grande cerchio. La misura 5 prevede una rotazione completa della ballerina, che a battuta 6 si muove in senso antiorario all’esterno del cerchio, mentre l’uomo va in senso orario. Battuta 7 è l’incipit dell’incontro col ballerino successivo, che avviene con l’inversione dell’uomo e della donna, rispettivamente all’esterno e all’interno del cerchio, creando così il lasso di tempo necessario per potersi affiancare (misura 8) e ripartire verso il centro. L’esecuzione dell’organetto è caratterizzata da una buona articolazione della melodia tra legato e staccato e, avendo a disposizione un’unica e ripetitiva sezione, la concentrazione di chi suona è finalizzata a ottenere il miglior incastro possibile con i ballerini, giocando con variazioni melodiche senza snaturare la struttura degli 8 tempi. Dal grande effetto coreutico, è un ballo di intrattenimento che si pratica in feste di contrada, anche per favorire l’incontro fra i due sessi.
Sirpitille
Ballo-gioco a struttura aperta costituito da due sezioni/moduli. La durata delle due sezioni e la velocità d’esecuzione è a discrezione del musicista. Le fasi A e B perdono la regolarità, lasciando spazio solamente alla sezione B ad libitum. La sezione A(4) presenta quattro passi cadenzati (misure 1-2) e quattro saltelli in battere (misure 3-4), entrambi ritornellati. Al comando “Sirpitille! ”, l’uomo prende la donna a braccetto alla sua sinistra, dando inizio ad una catena inglese con gli uomini che procedono in senso antiorario e le donne in senso orario. La catena è caratterizzata da contrè singole, doppie e triple. La ritmica dell’organetto preme sul tempo debole creando una sorta di swing fino a provocare, insieme all’aumentare della velocità, la rottura della catena inglese e la riuscita del ballo. Il volume e la dinamica del mantice chiariscono in modo inconfondibile su quale sezione ci si trova, un piacevole stimolo sensoriale per i ballerini trasportati dalla sensazione di gioco e imprevedibilità. Si tratta di uno scottish solitamente contestualizzato in piccoli nuclei di contrada, ma anche in feste di piazza.
Valzer 1990
Variazioni personali su tema di un antico e originalissimo 3/4.
BIOGRAFIA:
Musicista e Raccoglitore locale di tradizione orale, mescolo le radici della mia terra al personale mood della fisarmonica bitonale (organetto) e del pianoforte moderno. Ho iniziato a suonare l’organetto da bambino studiando la musica tradizionale abruzzese grazie a mio nonno e mi sono diplomato nel 2019 al triennio jazz presso il conservatorio A. Casella de L’Aquila con la tesi «Il folclore italiano e il Jazz» insieme al musicologo Luca Bragalini. Nel 2022 conseguo il diploma accademico di II livello presso il conservatorio G.B.Martini di Bologna con la tesi «I Canti popolari italiani nel jazz: l’esperienza all’interno l’oralità abruzzese» con Stefano Zenni. Impegno la mia attività musicale come leader/compositore in diverse formazioni world music e di stampo etnico. Musicista di scena e insegnante di organetto due e otto bassi.